Splitboard Experience Solda

Da molti anni sento parlare delle splitboard e della bellezza di visitare luoghi incontaminati grazie all’utilizzo di questo mezzo.

La curiosita’ durante i mesi di lockdown e’aumentata notevolmente e appena mi si e’presentata l’occasione ho deciso di provarla nel miglior modo possibile.

Siamo partiti Venerdi 5 novembre 2021 alla volta di Solda grazie all’organizzazione di Freshfarm (https://www.freshfarm.it/it_it/) che in concomitanza del Back To The Roots Snowboard Tour (https://www.facebook.com/backtotherootsdemotour/about/) , ha organizzato una splitboard experience perfetta per chi voleva avvicinarsi a questa disciplina.

Solda e’ un resort pretto per sciatori esperti ma che ha dei fuoripista perfetti per gli amanti del freeride e dello splitboarding.

Il Sabato 6 mattina, dopo aver ritirato gli skipass e fatto colazione presso il Parc Hotel (https://parc-hotel.it/) io e Andrea Tyson ci siamo recati alla partenza della cabinovia belli carichi senza sapere minimamente cosa ci aspettava. Insieme ai maestri della Zebra Snowboard School di Madonna di Campiglio (https://zebrasnowboard.com/) che hanno coordinato tutti i camp durante il week end, ci siamo dati appuntamento alle ore 13:00 per fare il primo avvicinamento allo splitboarding insegnandoci a montare e smontare l’attrezzo dandoci anche qualche delucidazione sull’attrezzatura e su come deve essere utilizzata per evitare di trovarsi in difficolta’ durante le fasi di salita e discesa. Siamo partiti e ci siamo trovati subito a nostro agio, grazie anche al fatto che la nostra guida, il caro e buon vecchio Tod, e’ uno che di splitboard ne sa parecchio. La giornata e’ finita tra birrette in baita, qualche grappetta qua e la’ offerta dai ragazzi di Northwave e Drake (https://www.northwave.com/it/), qualche pista con gli amici di Hot Ice (http://www.hoticesnowboard.it/) e Big Air Lab (https://www.bigairshop.com/) e di corsa in hotel per la spa con tanto di sauna e tinozza gelata per i vari shock termici come piace tanto al nostro Tyson( l’acqua piu fredda mai provata in vita mia giuro).

Al rientro dalla spa degustazione locale che il Buon Sauro di Freshfarm aveva organizzato per tutta la crew. Salami, prosciutti e speck come se non esistessero piu’ maiali il giorno dopo. Vini di ogni tipi e gia’ gli animi iniziavano a scaldarsi. Cena incredibile con persone che andavano e venivano dai Tavoli facendo nuove amicizie e scambiando chicchiere sulla vita piu’ o meno serie ma che comunque fanno bene e riempiono quel vuoto che ogni tanto ci si crea in ufficio. Che Dio Benedica le belle cene in montagna.

In ansia per l’avventura del giorno dopo io e Tyson alle 11 decidiamo di lasciare la marmaglia e ci rechiamo in camera per riposare.

Domenica 7 novembre 2021

Sveglia alle 6:30 con panorama mozzafiato. Colazione abbondante in hotel e via a prendere la funivia perche alle 9:00 il buon Tod ci aspettava al villaggio del BTTR (Back To The Roots Snowboard Tour) per prendere le splitboard e partire all’insegna dell’Ortles(3902mt).

Dal villaggio siamo scesi fino all’intermedio e li abbiamo smontato la splitboard in modalita’ discesa e montata in modalita’salita. Abbiamo controllato che negli zaini ci fossero i giusti viveri per le ore di salita e un po’ di acqua e ci siamo incamminati verso l’Ortles. Da li in poi e’ stata un’emozione crescente. Piu’si saliva e piu’ il paesaggio diventava mozzafiato. Le creste cambiavano aspetto e i rumori diminuivano. Ogni passo era una conquista verso le vetta. Ovunque mi girassi c’era qualcosa che dalle seggiovie non avevo mai visto. Le guglie man mano che salivamo sembravano sempre piu’ cattive e dure. Ovviamente ci siamo tenuti sempre alla larga dall’andare troppo vicino alla cime Ortles(3902 mt) e gran Zebru’(3851mt) ma pensare che alcuni uomini e donne li hanno utilizzati come palestre di arrampicata mi faceva rabbrividire. Reinhold Messner nel 1965 compi’ la sua prima grande impresa aprendo una via di arrampicata proprio sulla parete nord di questa montagna. Siamo partiti dai 2600mt e siamo saliti fino ai 3600, appena sotto il tetto del Gran Zebru’(3851mt). Il panorama era mozzafiato e piu’ il cuore pompava e piu’ cercavo di respirare profondamente per riabbassare i battiti. Dopo circa 2 orette di camminata gestendo un gruppo che non era mai salito in splitboard, la nostra guida ci ha fatto fermare su un punto sicuro in mezzo alle due cime, facendo attenzione a farci stare sempre lontani dai crepacci. Li dopo qualche scatto, contenti della conquista e dopo aver mangiato un pezzo di pane con del formaggio, abbiamo rimontato le splitboard in modalita’ discesa e ci siamo goduti una decina di curve in neve fresca. Circa 1000mt di dislivello che con le ciaspole sarebbe stato ben piu faticoso. Grazie alla splitboard montata in modalita Sci con le pelli da alpinismo siamo riusciti a salire senza grosse difficolta’ se non un po’ di affaticamento. Ovviamente per fare splitboarding c’e’sempre bisogno di una buona condizione fisica e di buona conoscenza della montagna e dei suoi rischi. Nel riscendere infatti, il vento da sud era aumentato favorendo una leggera valanga spontanea appena sotto il gran Zebru’ che ai nostri occhi e’ parsa come uno spettacolo della natura ma ci ha fatto capire che in montagna non si scherza. Se fossimo stati piu’ sotto le pareti delle due cime, a ridosso dei ghiacci, la valanga ci avrebbe creato delle difficolta’ enormi quindi il consiglio che vi do’ da professionista e poi da appassionato e’ quello di non improvvisarvi mai. Anche se sembra una passeggiata, ricordatevi sempre che lo stare in monatgna, fuori dalle piste, comporta un’esposizione maggiore ai rischi, quindi prima di organizzare un’uscita con le splitboard, ricordatevi sempre di consultare il bollettino Nivologico e il Meteo della vostra localita’. Evitate di salire su pendii troppo ripidi e lontani dai crepacci. Non andate mai da soli ma sempre in coppia e mai, sottolineo mai, senza avere dietro la vostra Artva, Pala e sonda. Abbiate sempre rispetto per la monatgna e non sottovalutatela mai.

Buona salita e tutti, ci vediamo alla prossima avventura

Stefano Berti

Maestro e Allenatore di snowboard 2’e 3’livello

Qualche consiglio tecnico sulle Splitboard.

Parlando con la nostra Guida ho cercato di capire quale fossero le migliori attrezzature e quindi i costi delle splitboard. Con molta professionalita’ Tod mi ha dato delle belle delucidazioni al riguardo:

Le Jones (https://www.jonessnowboards.com/) e le Nitro (https://nitrosnowboards.com/en) nel loro pacchetto montano solitamente attacchi Spark (https://www.sparkrandd.com/). Le Funky snowboards fatte a mano in Italia (https://www.funkysnowboards.com/) si sposano bene con gli attacchi Union (https://eu.unionbindingcompany.com/collections/all-bindings/Splitboard).

Burton (https://www.burton.com/it/en/c/splitboards) insieme alla K2 (https://k2snow.com/en-it/c/snowboards/splitboard-snowboards/) offrono un pacchetto completo tra Tavola , attacchi e tutti gli accessori che servono per comporre la split. Diciamo che per un buon kit bisogna spendere circa 1000€ ma per iniziare si puo’ sempre ricadere su qualche offerta degli anni precedenti che sicuramente vi fara’ risparmiare un bel po’.

Noi abbiamo optato per K2 in quanto insieme a Burton riescono a offrire il pacchetto completo anche se ormai si possono acquistare tavole e attacchi di marchi differenti in base alle proprie scelte e al proprio gusto senza dover incappare in assemblamenti poco compatibili o difficili da gestire. Union hanno una struttura molto simile agli attacchi normali da snowboard, quindi per chi si fa spaventare dal design poco “Stiloso” degli attacchi da splitboard, gli Union sono forse quelli che mantengono una linea piu snella e sono anche molto leggeri.

Il Kit Split deve essere sempre composto da: Tavola, Attachi, Pelli e Bastoncini Telescopici.